Le politiche e le azioni di orientamento, in entrata e in itinere, devono essere ripensate per mirare a compenetrare l’esigenza di ampliamento della platea di iscritti con la necessità di ridurre il numero di abbandoni e i tempi necessari al conseguimento del titolo di studi1.
L’attenzione al tema è forte anche da parte degli organi di Governo. È in corso di definizione un progetto interministeriale tra Ministero dell’Università della Ricerca e Ministero dell’Istruzione per elaborare un piano di interventi sul fronte dell’orientamento in ingresso strutturato in base a tre obiettivi: incrementare il numero dei laureati; favorire scelte consapevoli da parte degli studenti nell’individuare i percorsi formativi più adeguati nella transizione dalla Scuola all’Università; prevedere una formazione degli insegnanti della scuola sui temi dell’orientamento ad opera di professori universitari con competenze di docenza e ricerca scientifica sul tema.
Sul versante del PNRR, il Ministero intende affrontare il problema della dispersione scolastica, della diffusione e del potenziamento delle competenze di area STEM e, in sinergia con il MI, dell’implementazione di una piattaforma che dia visibilità al panorama complessivo di strumenti e percorsi di orientamento, con l’obiettivo comune di illustrare le opportunità connesse alla formazione superiore e di avvicinare i giovani ai percorsi formativi più consoni alle loro attitudini e aspirazioni. Sono inoltre allo studio le modalità operative con cui dare attuazione ai moduli di orientamento di 30 ore previsti dal PNRR e ai corsi brevi a cura delle Università, che potrebbero essere parzialmente erogati nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). La misura prevede la formazione di un milione di studenti attraverso l’erogazione di 50.000 corsi (erogati a partire dal terzo anno della scuola superiore) e la stipula di 6.000 accordi Scuola-Università, con uno stanziamento pari a 250 milioni di euro. Tutte queste innovazioni dovranno trovare il nostro Ateneo pronto.

In ingresso

Le attività di orientamento tradizionali ai percorsi universitari (open day, seminari tematici, sportelli di orientamento, giornate a “porte aperte”, partecipazione a saloni e manifestazioni di orientamento) devono essere meglio mirate e affiancate da un ulteriore potenziamento di altri strumenti. In particolare, è prioritario:

  • avviare un’attività di analisi delle proiezioni demografiche per target di età di interesse per la formazione universitaria, dei territori su cui focalizzare iniziative di orientamento per le lauree triennali e magistrali, delle esigenze degli studenti che emigrano dal territorio per andare fuori-sede, del posizionamento dell’Ateneo, con l’obiettivo di sviluppare attività di orientamento “tailor made”, idonee a valorizzare le peculiarità dell’offerta formativa di Ateneo;
  • potenziare il sito di orientamento dell’Ateneo, https://orienta.uniparthenope.it/, con la messa in opera di nuove attività complementari, al fine di rendere più efficiente e completo il servizio, con maggiore interattività per gli utenti, ad esempio rafforzando il collegamento tra la sezione del sito dedicata all’orientamento e la sezione dedicata al placement, attivando collegamenti che dalla pagina del Corso di Studio rinviino alle specifiche attività di tirocinio e placement messe in atto per il Corso e creando una più ampia descrizione dei possibili sbocchi occupazionali anche mediante collegamenti alla nuova piattaforma di Almalaurea. Sarà poi opportuno creare una sezione di raccolta del materiale multimediale che verrà prodotto sia per l’orientamento in entrata, come previsto dal PNRR (corsi brevi, moduli di didattica integrativa…), sia per l’orientamento in itinere (precorsi, esercitazioni, materiale integrativo…);
  • utilizzare strumenti innovativi di diffusione dell’offerta formativa di Ateneo, quali tecniche e strumenti di digital marketing, lead generation, native advertising, direct email marketing, virtual events, social media marketing, canali alternativi a quelli tradizionali e sempre più utilizzati per entrare in contatto con gli studenti, guidarli nel percorso di studi e nelle loro future scelte, soprattutto in riferimento all’attività di orientamento in ingresso ai Corsi di Studio magistrale;
  • potenziare l’utilizzo dei social media, attraverso lo sviluppo di contenuti innovativi per comunicare l’offerta formativa;
  • incrementare l’azione di sostegno ai docenti e agli studenti delle Scuole superiori in relazione all’orientamento al percorso universitario attraverso:
    • la creazione di corsi brevi erogati da docenti universitari, ma anche da studenti senior, dottorandi, assegnisti appositamente formati, per far conoscere meglio l’offerta dei percorsi didattici universitari o per colmare i gap presenti nelle competenze di base richieste, in pieno accordo con le citate misure previste dal PNRR;
    • incrementare il programma di creazione di moduli di didattica digitale integrativa con l’obiettivo di aiutare gli studenti a riflettere con consapevolezza sulle proprie inclinazioni e sulle scelte che vorranno effettuare al termine del percorso scolastico, in linea con gli obiettivi del PNRR;
    • realizzare materiale didattico e laboratoriale finalizzato all’orientamento e materiale didattico per adeguare la preparazione di base in vista della scelta del percorso universitario da intraprendere;
    • incrementare la partecipazione ai Progetti nazionali PLS/POT, che sono iniziative ministeriali di riconosciuto valore;
    • esplorare eventuali possibilità di sviluppare interventi di promozione dei percorsi di studio basati sul ricorso a strumenti innovativi, come graphic novels o web series;
    • realizzare attività di formazione e informazione rivolte al corpo docente delle scuole secondarie superiori in materia di orientamento, come previsto dal PNRR.

In itinere

Le attività di sostegno alla didattica rivolte alla riduzione degli abbandoni, all’incremento del numero dei laureati e alla riduzione dei tempi di conseguimento del titolo sono strategiche per le politiche di Ateneo. Nell’a.a. 2020-2021 la percentuale di immatricolati al I anno di corso di studio triennale e magistrale a ciclo unico che hanno acquisito almeno 40 CFU è risultata pari al 51,65%, con un incremento di circa l’8% rispetto all’a.a. precedente. Certamente i risultati ottenuti incoraggiano a proseguire nel proficuo percorso già intrapreso e devono essere progettate e realizzate attività di tutorato nonché attività didattico-integrative, propedeutiche e di recupero, per garantire un sostegno costante e continuo agli studenti nel loro percorso di studi.

Le tradizionali azioni di tutorato debbono essere potenziate e affiancate anche da un utilizzo delle tecnologie informatiche. Alcune linee di azione:

  • formazione dei tutor – Gli studenti senior impegnati nel tutorato normalmente sono reclutati dall’Ateneo mediante bandi e risorse programmate per il sostegno all’apprendimento. Tale meritoria iniziativa non sempre produce gli effetti attesi, in quanto non si fornisce a questi tutor alcuna formazione per lo svolgimento di tali compiti. Una formazione adeguata è, invece, indispensabile e dovrà essere pensata secondo un modello standard monitorabile e trasferibile, i cui outcomes siano misurati attraverso valutazioni migliorative delle azioni realizzate. È necessario, inoltre, prevedere una supervisione dei gruppi di tutorato.
  • potenziare le attività di tutorato e di didattica integrativa sia in presenza sia a distanza da svolgere mediante l’uso di strumenti tecnologici, così da raggiungere una più ampia platea di studenti (fuori sede, lavoratori,…), al fine di incrementare il numero di laureati;
  • redazione e/o acquisizione di materiale didattico e laboratoriale in formato digitale da utilizzare per l’attività di tutoraggio e per guidare gli studenti nel superamento delle prove d’esame.

Inoltre, devono essere potenziate e meglio mirate le attività, rivolte agli studenti del primo livello, di orientamento per le magistrali. In particolare, devono essere opportunamente comunicate le attività di tirocinio e placement, con l’obiettivo di ridurre il numero degli studenti che al termine del percorso triennale “migra” verso altri Atenei; va anche costruito un percorso di accompagnamento, che metta in collegamento le opportunità di tirocini e placement offerte dall’Ateneo con i percorsi di laurea magistrale. In tale attività potranno essere coinvolti giovani studenti già laureati che possano portare la loro esperienza in merito.